THOUGTHS AND CLOUDS

Thoughts and Clouds, pensieri e nuvole, è una pagina staccata dal blocco notes, un post-it sul frigorifero, un appunto sul calendario. Sono parole messe insieme per comunicare, esattamente come fa la fotografia, segnali morse lanciati nell'etere alla ricerca di un pianeta abitato o di un Robinson Crusoe dei giorni nostri che, come noi, vive di cultura, di sogni, di esperimenti, di tentativi. Insomma, vive e non sopravvive.




Nuvola 1


DOVE NON SI SA.




Gli scalini erano altissimi, le gambe del popolo dei grandi ne intralciavano la vista e meno male che la mano del papà teneva stretta la sua altrimenti sarebbe rotolato giù, fino a dove non si sa. Ogni passo che faceva verso l'alto prevedeva anche un movimento di testa, guardo i piedi e guardo su, poi guardo papà per vedere se è sempre lui che mi tiene e non uno di quelli ai quali mai devo dare confidenza, come dice la nonna, come si chiamano? Ah si, gli uomini neri. Che poi qui sono quasi tutti vestiti di nero, anche le mamme, e non capisco se mi posso fidare o no. Salendo salendo il cielo si cominciava a intravvedere e la testa ha un movimento in più da fare, guardo giù e guardo su,guardo papi e guardo il cielo, per fortuna è blu, perchè ho sentito i grandi dire che se è una bella giornata anche i cattivi pensieri spariscono e la mamma è meno nervosa, quando piove diventa brutta e non sorride più. 

Papà mi ha detto che questo posto in alto con tutti questi scalini che non finiscono mai è un posto bello e la mamma è già lì che ci aspetta, non so come ha fatto ad arrivare prima di noi ma stamattina mi sono svegliato e lei non c'era, sarà partita di notte. Io non ho paura del buio, apro gli occhi tantissimo e riesco a vedere tutta la mia stanza e tutti i miei amici che proteggono il mio sonno. Questo me l'ha detto la mamma e faccio finta di crederle, mi dispiace dirle che i miei amici non si muovono neanche di notte e secondo me neppure mi guardano, ma è bello farla contenta  perchè non mi piace quando si arrabbia. Dicono i grandi che quando si arrabbiano è per il mio bene, però non capiscono che se mi fanno piangere non sono contento e poi mi fa male dentro. I grandi sono strani, parlano di cose che non capisco e quando lo fanno  tra loro a volte gridano e allora le orecchie mi bruciano, poi stanno sempre al telefono e quando me lo mettono vicino alla testa e mi dicono dì ciao, è la nonna, io lo so che non è la nonna ma è un telefono e dentro c'è una voce di qualcuno che non è certo la mia nonna. Io conosco la mia nonna. E se non dico ciao  la mamma e il papà si arrabbiano e dicono che sono maleducato. 

Gli scalini sono finiti, non finivano più. Adesso siamo davanti ad un muro di legno alto alto e io non vedo niente, ma papi sta parlando con qualcuno oltre il muro. Tengo sempre la sua mano. Il mio papà è forte, è alto e bello. La nonna dice che è distrutto ma non è vero, è tutto intero e lo controllo ogni sera quando si fa la doccia, entro in bagno e lui si copre con le mani, non vuole farsi vedere ma io lo so che è tutto a posto, così sorrido ed esco prima che mi sgridi e corro dalla mamma a dirle di stare tranquilla, papi è tutto un pezzo unico. La mamma mica mi capisce quando parlo, però, perchè mi risponde sempre che è quasi pronto. Cosa non l'ho ancora capito, ma quando sarò più grande e vedrò anche più in alto, magari lo saprò. 

Se guardo il muro di legno mi annoio e se guardo dall'altra parte vedo solo gambe di grandi che vanno veloci di qua e di là. I grandi vanno sempre veloci, io non riesco a correre come loro, così mi mettono nel sedile con le ruote e mi spingono forte, così forte che quando fa freddo mi esce acqua dagli occhi. A me piace quando la mamma mi spinge veloce e mi esce acqua dagli occhi, mi fa ridere e poi vedo un sacco di cose in più senza stancarmi, perchè a piedi mi stanco e se mi scappa il ciuccio poi bisogna lavarlo. Quando sono con la nonna, invece, lei mi mette troppe cose addosso prima di farmi sedere e così mi incastro e non riesco a muovere più le braccia. Quando sono con la nonna passo tutto il tempo a guardarmi le mani che escono dal cappotto e puntano verso il cielo, la testa mica riesco a muoverla. I grandi quando sono così mi toccano sempre la faccia e dicono che sono freddo, ma io sto benissimo, e dicono che li guardo storto. Non so come dirglielo che vorrei solo potermi muovere. Quando sarò grande prenderò la nonna e la metterò su un sedile con le ruote,ho visto che ci sono!, e la spingerò in giro anche io dopo averla fatta fasciare tutta come quella signora che papà diceva che è stata ingessata perchè è caduta dalle scale. Ecco,lei si è distrutta e l'hanno fasciata per aggiustarla, mio papà non è fasciato quindi non è distrutto. Ma la nonna dice un sacco di sciocchezze, anche la mia mamma lo sa e lo ripete sempre a mio papà quando mangiamo, dice che è vecchia e rimbambita ma a me piace così,anche io voglio essere rimbambito da grande perchè ho visto che i vecchi come la nonna non si arrabbiano mai e vanno piano come vado io. Andiamo d'accordo, noi piccoli con i vecchi e rimbambiti. 

Non so come ma siamo finiti in un ascensore e mi fa paura,siamo tutti stretti stretti e non vedo più la luce così guardo in alto e vedo papà al telefono. Anche lui mi guarda e sorride. Gli esce acqua dagli occhi, lassù deve fare freddo. Poi mi prende in braccio e finalmente vedo tantissimi grandi, tutti schiacciati e silenziosi, mentre l'ascensore va su su,dove non si sa. Non fa freddo,papà deve avere gli occhi sensibili,li guardo bene e vedo che sono marroni come gli alberi. Mi vede e se ne asciuga uno, allora lo aiuto e io asciugo l'altro. Mi dà un bacio. Mi piace quando papà mi bacia, anche se punge. Da grande anche io avrò la barba come papà, lui non ce l'ha davvero, però si sente e anche io me la farò tutte le mattine come fa lui, metterò la crema bianca che non è buona da mangiare e la toglierò con quel coso che i grandi dicono che taglia tanto tanto. Farò attenzione, non sono mica stupido.

L'ascensore si apre e usciamo tutti di corsa,meno male che sono in braccio se no chissà dove mi avrebbero portato tutti quei grandi che sono scappati via, dove non si sa. Papà mi mette giù e insieme,come due grandi, camminiamo per chilometri e chilometri in questo posto bianco e verde,pieno di finestre e di cielo blu. Meno male, così la mamma sorriderà. 

Papi mi sta dicendo che la mamma è lì, dopo quella porta. Non lo sapevo, pensavo fosse a lavorare. Lei dice sempre che lavora troppo, lavora lavora, che lavora per una miseria, che non smette neppure a casa. Allora io l'aiuto e metto a posto. O almeno credo. Così non si deve più lamentare e magari può fermarsi un momento a giocare con me. Non ha mai tempo la mamma. Neppure papà,ora che ci penso, lui anche meno. Quando papi arriva a casa io ho sempre sonno e non riusciamo mai a fare niente insieme. La mamma lo dice al mio papà che quando poi sarò cresciuto questi giorni non torneranno e lui si sarà perso il bello. Ma lo so che non è vero, io starò sempre con loro e insieme saremo felici. Lo fa per farlo arrabbiare, come dice la nonna, ma papà non si arrabbia mai. Non con me,almeno. Con gli altri forse si, perchè urla sempre al telefono e secondo me è lì che stanno gli uomini neri. Lui urla per spaventarli e ci riesce benissimo perchè anche io ho tantissima paura quando sento che grida.

La mamma è lì davvero. Non capisco perchè sia in un letto,non è il lettone di casa mia. C'è anche la nonna. E il nonno. Io amo mio nonno, ha un buon odore e mi sorride sempre. Hanno tutti l'acqua che esce dagli occhi, anche la mamma, ma non fa freddo,non capisco. Il nonno mi toglie il ciuccio, lui dice sempre che non è cosa da uomini. Non so cosa voglia dire uomini ma mi piace quando lo dice perchè mi fa l'occhiolino. Mi guardano tutti e questa cosa che gli esce acqua dagli occhi mi sta facendo venire male dentro. Papà mi siede sul letto vicino alla mamma e mi parla. Non sento quello che dice, c'è troppa confusione e proprio adesso sta entrando della gente brutta, sono tutti vestiti di bianco e non sorridono. Parlano con la mamma e lei non dice nulla. La portano via. Mamma.



Mi hanno detto che andrà tutto a posto e che sarà di nuovo come prima. Mi hanno detto che ora la mamma sta meglio ma non sapevo che stesse male. Mi hanno detto che la vedrò presto però ora che voglio vederla nessuno mi sta a sentire. La nonna dice a papà che non dovrei stare qui. Nessuno che mi spieghi cos'è quella cosa tutta bianca che urla vicino al letto della mamma. Cioè, papà mi ha detto che è la mia sorellina, ma non capisco cosa vuol dire. So solo che sono stanco e voglio andare via. Dove non si sa.